CONCERTATA | Atlas of Transitions Biennale

Un corteo che ricorda l’uccisione di Francesco Lorusso. Una moltitudine di corpi e di mani alzate al cielo a comporre il gesto femminista. Corpi in marcia verso la stazione di Bologna il 2 agosto per non dimenticare la strage fascista. La resistenza di una parte della città contro il nulla che avanza. Le manifestazioni di Black Lives Matter in Italia. La lotta per la casa. I volti di una nuova generazione che rivendica il proprio diritto a un futuro su un pianeta da abitare rispettosamente. Sono questi i corpi in lotta protagonisti di Concertata, il nuovo intervento di arte pubblica curato da CHEAP, un’affissione di poster nel centro di Bologna realizzati a partire dalle fotografie di Michele Lapini, all’interno del festival We The People dal 2 al 7 dicembre 2020, ultimo atto di Atlas of Transitions Biennale, promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione nel quadro del progetto europeo.

Michele Lapini x Concertata

Atlas of Transitions Biennale | We The People è parte del progetto europeo Atlas of Transitions. New Geographies for aCross-Cultural Europe, progetto europeo in cui undici partner in sette paesi – Italia, Albania, Belgio, Polonia, Francia, Grecia e Svezia – hanno collaborato negli ultimi tre anni per progettare e realizzare, attraverso diverse pratiche artistiche, esperienze innovative di interazione e reciprocità tra cittadini europei, residenti stranieri e nuovi arrivati (migranti, richiedenti asilo, minori non accompagnati, rifugiati).

Nel suo closing act, decide di esistere sfidando le complessità del momento, e lo fa dispiegando micropolitiche dell’ascolto: attraverso performance, proiezioni filmiche, incursioni radiofoniche, workshop, We The People vuole essere un invito a contrastare la subalternità razziale, di genere, sociale, economica, per affermare l’urgenza di una politica dell’ascolto basata sul diritto di tutti a essere ascoltati.

Michele Lapini x Concertata

Mercoledì 2 dicembre We The People ha preso avvio con l’inaugurazione di Concertata, un’installazione d’arte pubblica a cura di CHEAP | Street Poster Art: un’installazione di manifesti come una punteggiatura nello spazio pubblico delle fotografie di Michele Lapini che ritraggono adunanze, assemblee cittadine, proteste, azioni collettive di movimento, riti commemorativi, manifestazioni con intenti locali e globali, composizioni plurali e interconnesse.

Michele Lapini x Concertata

CHEAP, il progetto d’arte pubblica con base a Bologna che da anni intesse interventi sul paesaggio della città con l’installazione di poster, utilizza linguaggi visivi contemporanei per innescare dialoghi immaginifici con chi attraversa lo spazio urbano. “Lo spazio pubblico non è solo l’area in cui interveniamo: la nostra pratica lo ha tematizzato” fanno sapere da CHEAP “Le città non sono costruite in maniera neutra: rispecchiano le nostre società e riproducono l’architettura del potere. Per questo, quando i nostri interventi mettono al centro della conversazione corpi, cittadinanze e disparità sociali, mettono allo stesso tempo a tema lo spazio pubblico e la sua accessibilità o impenetrabilità a corpi non normati, il suo essere espressione o negazione di un diritto diffuso alla città, il suo rapporto con il privilegio e le nuove forme di precarietà.”

Michele Lapini x Concertata

L’intervento curato da CHEAP per Atlas of Transitions sfrutta il medium fotografico per tornare ad abitare la città: lo spazio pubblico e politico precluso dalla pandemia è rioccupato dai “corpi che contano”, corpi colti nella potenzialità di fare senso comune, lì dove risuona la performatività politica di un popolo in azione.

Il latino usa il verbo concertare per descrivere sia l’atto di lottare e opporsi che quello di riunire e accorpare. Nel continuum tra questa suggestione e l’invito di Butler a prodursi in azioni di concerto nella prospettiva di una nuova alleanza dei corpi, matura CONCERTATA: una narrazione visiva del conflitto, delle aspirazioni al cambiamento e delle tensioni ideali collettive nello spazio pubblico.

Lo sguardo fotografico di Lapini ricostruisce le porosità, il conflitto, l’eccedenza della moltitudine che si manifesta nei corpi in lotta, in strada, ne ascolta le voci, ne coglie i gesti, ne segue i ritmi scandendone gli slogan: i poster incuneati nel paesaggio urbano esaltano i corpi e le voci delle nuove alleanze.

Concertata | Michele Lapini per CHEAP @ Atlas of Transitions WE The People