TACI, anzi PARLA | MissMe | CHEAP

“Nascere in un corpo di donna significa farsi carico di un indesiderato fardello, quello del rapporto irrisolto dell’umanità col sesso.
Le donne imparano ad adattarsi ad un sistema patriarcale che le colpevolizza per la cattiva condotta maschile.
Alle donne viene insegnato di provare vergogna per la propria sessualità, di scusarsi per il potere racchiuso nei loro corpi.”

Da questa riflessione muove MissMe, la “artful vandal” con base a Montreal: tutti i suoi interventi in strada realizzati a paste up si sviluppano sul tema del genere, del corpo delle donne, del potere e dell’abuso del potere maschile, della violenza che in maniera ricorrente e sistematica si abbatte proprio sui corpi delle donne.

MissMe è arrivata a Bologna via CHEAP: il progetto di street poster art l’ha invitata a realizzare un progetto in Viale Masini, su un muro di 150 metri di lunghezza, dove in passato si erano già cimentati artisti come MP5, Vinz Feel Free, 2501, Hyuro, 108, Alberonero.

Su uno sfondo rosso sangue, si susseguono i corpi delle “vandals” di MissMe alternati ai poster tipografici (design di Benedetta Bartolucci aka Redville) con i claim che l’artista ha utilizzato negli anni per accompagnare i suoi attacchinaggi spesso illegali, spesso tardonotturni in giro per il globo: dal suggestivo “I didn’t came from your rib, you cam from my VAGINA”, fino al “don’t blame women for the misbehavior of MEN”, insieme a “It’s not me, it’s YOU”, passando per il definitivo “FUCK your judgment”.
A questi si aggiungono poster in italiano come “sui nostri corpi, sulla nostra salute, sul nostro piacere DECIDIAMO NOI”, preso pari pari da uno striscione che ha aperto uno dei più recenti cortei del movimento Non Una Di Meno. Ma i riferimenti al femminismo locale non si esauriscono qui: nelle bacheche di CHEAP su Viale Masini, torna con ricorrenza il poster “TACI, ANZI PARLA”, citazione di un libro di Carla Lonzi.

Proprio attorno a questa citazione, l’annuale Festival della Violenza Illustrata (partner di CHEAP per il progetto con MissMe) tematizza l’edizione 2018 nel tentativo di ricondurla al dibattito che ha avuto grande spazio nell’informazione mainstream e non solo: la narrazione, il racconto in
prima persona, l’uscita collettiva delle donne che hanno subito violenza a partire dal
mondo del cinema e dello spettacolo fino agli spazi del lavoro e della quotidianità di
ognuna.

In questa chiave si legge anche l’intervento di MissMe curato da CHEAP, come riappropriazione femminista di spazio e di parola nello spazio pubblico e come contributo al discorso pubblico: le “Vandals” di MissMe rivendicano questa riappropriazione, rivendicano il diritto di agirla con rabbia, senza sconti, senza buone maniere, senza alcun sorriso, avendo disimparato la lezione, essendosi rieducate sulla base di una nuova premessa – FUCK your judgment.